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UN NUOVO SERVIZIO
PER GLI ALLEVATORI,
L’ANALISI PER LA RICERCA DELLO STREPTOCOCCUS AGALACTIAE
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10/08/19 |
“Non
esiste nessuna emergenza sanitaria, ma certe situazioni non vanno
sottovalutate, soprattutto se un’istituzione pubblica come l’assessorato
alla Salute della Regione, in questo caso dell’Emilia Romagna, attiva un
Piano di controllo come quello che nel biennio 2019-2020 dovrà garantire
sull’intero territorio regionale l’applicazione delle misure previste
per contrastare la diffusione della Mastite catarrale contagiosa bovina,
causata dallo Streptococcus Agalactiae”.- Così il presidente
dell’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna, Maurizio
Garlappi, introducendo il nuovo servizio che da alcune settimane
l’Associazione offre agli associati: l’analisi microbiologica colturale
e molecolare su campioni di latte proveniente da allevamenti bovini per
la ricerca dello Streptococcus Agalactiae.
Un servizio che va ad allungare il già ricco
elenco di quelli offerti da Araer e che si avvale di strumentazioni
tecnologicamente innovative, grande professionalità del personale
adeguatamente formato coordinato dalla dottoressa Lorena Barbieri e,
laddove se ne ravvisasse la necessità, soluzioni specifiche.
Il Piano della Regione Emilia Romagna scaturisce
da un’indagine che i Servizi veterinari regionali hanno svolto nel 2015
in 300 allevamenti di bovine da latte distribuiti nella provincia di
Piacenza. L’esito di questo monitoraggio aveva evidenziato che il 7% del
totale era positivo al batterio che provoca la Mastite catarrale
contagiosa. “Una patologia curare sia durante il periodo dell’asciutta
che della lattazione – spiega il direttore di Araer, Claudio Bovo – e
che si pensava quasi completamente scomparsa. Purtroppo non è così e
bene ha fatto la Regione ad adottare le misure necessarie a verificare
la situazione negli allevamenti regionali, posto che la maggioranza di
essi produce per un’eccellenza dell’agroalimentare made in Italy qual è
il Parmigiano Reggiano. Gli
associati che intendono fare analizzare il latte prodotto dalle loro
bovine non hanno che da rivolgersi alle varie sezioni Ara provinciali in
base alla rispettiva residenza e richiedere la presenza in stalla di un
tecnico che provvederà alla raccolta adottando tutte le procedure
igienico-sanitarie previste per garantire la sterilità del campione, che
verrà poi inviato al nostro
laboratorio di analisi di Reggio Emilia dove sarà sottoposto
all’analisi microbiologica colturale e molecolare che grazie
all’innovativa tecnica PCR indaga la sequenza del DNA”.
Il Piano della Regione prevede nel biennio
2019-2020 4 campionamenti massivi per ciascuna azienda. Se solamente uno
dovesse risultare positivo allo Streptococcus Agalactiae l’allevatore
dovrà procedere con la raccolta di un campione di latte per ogni vacca
presente nel suo allevamento. Viceversa, qualora tutti e 4 i
campionamenti risultassero negativi, l’allevatore potrà fare richiesta
dell’accreditamento che certifica l’indennità al batterio del suo
allevamento.
“Abbiamo già svolto numerosi prelievi nelle
aziende – conclude il presidente Garlappi –
e voglio invitare tutti i nostri associati a rivolgersi alle varie
sezioni provinciali di Ara per informarsi e programmare i prelievi e le
relative analisi. I nostri tecnici sono a completa disposizione anche
per fornire informazioni e chiarimenti, aspetti sempre necessari quando
si tratta di temi tanto delicati quanto quelli sanitari. Non esiste
nessun motivo di allarmismo, sia chiaro, né per gli allevatori e
tantomeno per i consumatori. Ma un’associazione che si rispetti deve
saper sempre cogliere gli aspetti che, trattati in anticipo, dimostrano
la vicinanza ai propri soci e la capacità di intervenire con personale e
strumenti adeguati. Questo è il messaggio che vogliamo trasmettere e
siamo certi verrà raccolto nella sua autentica essenza”.
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